Nel corso dell'indagine, infatti, svolta nelle regioni Puglia e Calabria, sono state sequestrate, presso diverse imprese, 400 tonnellate di olio; 16 le ordinanze di custodia cautelare.
In pratica le aziende dichiaravano, attraverso fatture, di possedere olio extravergine di oliva al 100% biologico italiano. In realtà, però, le forze dell'ordine hanno scoperto che si trattava di un prodotto spagnolo, importato e fatto passare per locale.
Una truffa che coinvolgeva tutta la filiera, dai "presunti produttori" ai commercianti all'ingrosso. Il consumatore veniva così indotto all'acquisto in virtù della tipica fiducia, diffusa tra la gente, per la qualità italiana, soprattutto quando si tratta di alimentazione. Senza contare il business legato al settore biologico, particolarmente ricercato e solitamente più costoso.
Il lavoro svolto dalla Guardia di Finanza, che si occupa di scovare queste frodi, è molto importante, sia per il cittadino consumatore, sia per la sana concorrenza di quelle aziende oneste che vendono prodotti italiani autentici.
I falsi non fanno altro che creare sfiducia nelle persone. Il dubbio, su quanto riportato nelle etichette dei beni acquistati, inizia a farsi strada, penalizzando la qualità offerta da altri produttori. L'Italia ha bisogno di una massiccia lotta contro l'illegalità, in modo tale da poter sostenere un'economia sana e tutelare i diritti del consumatore, nonché la sua salute.
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