Questo è quanto è stato decretato con la Legge di Stabilità approvata a dicembre.
Per saperne di più segui il collegamento in blu, tra virgolette, qui sopra.
Se invece sei interessato al precedente Regime dei Minimi, valido fino al 2015, allora prosegui qui sotto.
Regime dei Minimi
19 ottobre 2014 - Con la nuova Legge di Stabilità cambiano anche alcune regole per il Regime dei Minimi. Sembra, dalle prime indicazioni, che possa includere una più ampia schiera di Partite Iva ma con una sostanziale differenza rispetto alle agevolazioni finora garantite:
Cambio della tassazione dal 5% al 15%. Questa la modifica principale che, probabilmente, non sarà gradita a chi puntava ad un più sostenibile 5%.
Più contenti saranno invece coloro che attualmente sono inclusi in un altro regime fiscale meno conveniente. Infatti, il nuovo Regime dei Minimi prevede l'ingresso a tutti, purché si possa dimostrare, nel corso dell'anno 2014, un reddito annuo che non superi, a seconda della categoria, tra i 15 e i 40 mila euro (vedi tabella sotto).
La nuova legge prevede che vi sia una suddivisione di partite Iva in base al settore lavorativo. E per ogni categoria ci saranno requisiti differenti da rispettare. Ad esempio il professionista non deve superare la soglia dei 15 mila euro all'anno, mentre il ristoratore i 40 mila euro. Sono infatti introdotte delle percentuali, per ogni categoria, che saranno determinate per calcolare il reddito.
Ecco la tabella con i vari coefficienti delle attività e le soglie massime di reddito annuo per il Regime dei Minimi
ATTIVITA' | COEF. | MAX R. |
Industrie alimentari e delle bevande | 40% | 35.000 |
Commercio all’ingrosso e al dettaglio | 40% | 40.000 |
Commercio ambulante di alimentari e bevande | 40% | 30.000 |
Commercio ambulante di altri prodotti | 54% | 20.000 |
Costruzioni e attività immobiliari | 86% | 15.000 |
Intermediari del commercio | 62% | 15.000 |
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione | 40% | 40.000 |
Attività professionali | 78% | 15.000 |
Altre attività economiche | 67% | 20.000 |
Con il nuovo Regime dei Minimi viene spazzata via la detrazione iva, ma rimane in piedi la deduzione che riguarda i contributi previdenziali. Al posto dell'operazione "Ricavi - Spese", si calcolerà l'imponibile tramite l'applicazione della percentuale di competenza nel proprio settore lavorativo (vedi tabella qui sopra).
Esempio di nuovo Regime dei Minimi
Prendiamo ad esempio un commerciante ambulante di frutta e verdura che guadagna in un anno un lordo di 28 mila euro (rientra nel limite dei 30 mila, stabilito per la sua categoria). Calcoliamo, utilizzando il coefficiente relativo, il 40% del guadagno, ossia: 11.200 euro. Ora, di questo importo, calcoliamo il 15% (le tasse che dovrà pagare) e otteniamo 1680 euro, che sarà il totale dovuto al fisco.
Sparisce il limite di tempo dei cinque anni, in vigore con il "vecchio" regime fiscale. La durata sarà illimitata, fermo restando il rispetto dei requisiti previsti.
Tra i costi relativi all'attività, quelli per il personale non devono superare i 5.000 euro, mentre per i beni strumentale i 20.000 euro.
A guardarlo bene, questo nuovo sistema, sembra proprio assomigliare ad un forfait agevolato per lavoratori autonomi.
Lo sai che chi rientra nel Regime dei Minimi può pagare ed essere pagato con i cosiddetti Voucher? E può fare un altro lavoro pagato con i buoni dell'Occasionale Accessorio? Prova a leggere l'articolo: Lavoro Occasionale Accessorio, buoni (voucher). Come funziona.
Regime dei Minimi 2014
16 gennaio 2014 - Per quanto riguarda il cosiddetto "Regime dei Minimi", valido per quest'anno, 2014, riportiamo alcune informazioni utili pubblicate nel 2012, tuttora valide, quando entrò in vigore il nuovo regime fiscale agevolate.
Il nuovo Regime dei Minimi. Per chi avvia (dal 1° gennaio 2012) o per chi ha avviato da poco (dopo il 31 dicembre 2007, anche se si aveva optato per il forfettino) una nuova attività come imprenditore o lavoratore autonomo.
Vantaggi Regime Minimi
- riduzione imposta sostitutiva sui redditi:
solo il 5% (sostituisce l'IRPEF, le addizionali comunale e regionale) - nessuna ritenuta d'acconto
- no IRAP
- no IVA (basta conservare e numerare le fatture d'acquisto e certificare i corrispettivi)
- no Studi di Settore
- no contabilità, esonero obbligo registrazione
- si conservazione documenti
- Tali vantaggi valgono per l'anno di partenza e per i 4 successivi. Inoltre, per i giovani, fino ai 35 anni (se ad esempio un imprenditore di 20 anni apre una nuova attività e rientra nel regime dei minimi, potrà usufruire di queste agevolazioni per 15 anni)
(oltre a quelli relativi alla data di inizio attività)
- ricavi da attività d'impresa sotto i 30.000 euro (anni precedenti)
- non aver esercitato attività di imprenditore o lavoro autonomo nei tre anni precedenti l'inizio della nuova attività
- la nuova attività non dev'essere la prosecuzione di un'altra come lavoratore dipendente o autonomo (tranne il caso in cui la precedente attività consista nella pratica professionale obbligatoria e nel caso in cui il lavoratore dimostri di aver perso il lavoro o di essere in mobilità per cause indipendenti dalla propria volontà)
- ricavi sotto i 30.000 euro
- no cessioni all'esportazione
- no avvalersi di dipendenti o collaboratori
- no erogazione utili ad associati in partecipazione che hanno apportato solo lavoro
- beni strumentali, nel triennio precedente (anche con appalto o leasing), non devono essere stati superiori a 15.000 euro
- chi non è residente in Italia
- chi si avvale di regimi speciali Iva (ad es: agricoltura, pesca, editoria, ecc..)
- chi vende prevalentemente fabbricati o porzioni, terreni edificabili, auto nuove
- chi partecipa a società di persone, associazioni assimilate, srl trasparenti
- Scrivere in calce il riferimento al regime agevolato D.L. 98/2011 Art. 27, commi 1 e 2
- Allo stesso modo basta una dichiarazione in cui si attesta che il reddito sconta l'imposta sostitutiva per non essere assoggettati a ritenute d'acconto.
Per casi particolari e/o maggiori informazioni contattare l'Agenzia delle Entrata: www.agenziaentrate.gov.it/wps/portal/entrate/contatta.
- Stefano - Posso farlo anche se sono lavoratore dipendente assunto a tempo indeterminato
- Per Stefano - Si, se tutti i requisiti sopra elencati son rispettati
- Emanuel - Ma se per esempio sono dipendente elettricista e voglio mettermi in proprio con il regime dei minimi non posso farlo?
- Anonimo - "la nuova attività non dev'essere la prosecuzione di un'altra come lavoratore dipendente o autonomo (tranne il caso [...] in cui il lavoratore dimostri di aver perso il lavoro o di essere in mobilità per cause indipendenti dalla propria volontà)" Se ho capito bene, non posso dimettermi senza giusta causa da un lavoro dipendente e iniziare attività autonoma dello stesso tipo sfruttando questo regime... se invece vengo licenziato, sì.
- Mark - E' compatibile con la parallela posizione di socio in una società s.r.l. semplificata per under35?
- I. - Requisito "non aver esercitato attività di imprenditore o lavoro autonomo nei tre anni precedenti l'inizio della nuova attività" E se nel 2012 ho avuto un contratto a progetto?
- Daniele - Buona sera. Io dal 2007 ho un'attività di estetica che da novembre sospendo per maternità. ho venduto tutti i macchinari perché voglio tornare alla "semplice" estetista che fa: depilazioni, mani, piedi e massaggi. quando riprendo l'attività posso entrare nel registro dei minimi?
- Dino - Sono in pensione voglio tenere aperto in mio negozio la mia attività e aperta dal 1972 posso usufruire del regime minimi... grazie.
- Elisa - Buon giorno. Sono impiegata nell'operativo booking presso una catena alberghiera. Posso aprire una partita IVA come consulente marketing per imprese turistiche (non per l'azienda dove lavoro) anche se sono assunta come impiegata ufficio booking?
- Salvo - All'inizio del 2012 ho aperto la partita IVA con il regime dei minimi e poi chiusa nello stesso mese senza aprire nessuna attività: Posso aprire nel 2013 nuovamente la partita IVA con lo stesso regime e usufruire sempre dei 5 anni?
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