Tale importo, per un totale di 1200 euro all'anno, è stato confermato anche per il 2024.
Bonus Irpef (Ex Bonus Renzi)
In realtà non si tratta di un importo che si aggiunge alla busta paga, ma di un minor prelievo fiscale che fa aumentare lo stipendio netto e diminuire quello lordo.
Quindi, 100 euro netti in più ogni mese.
L'importo varia in base al reddito. In sintesi
- Redditi fino a 15.000 euro
100 euro al mese. - Redditi fino a 28.000 euro
In euro: 1.910 + 1.190 * (28.000 - reddito) / (28.000 - 15.000). - Redditi fino a 50.000 euro
In euro: 1.910 * (50.000 - reddito) / (50.000 - 28.000).
Si deve tenere conto dei nuovi scaglioni Irpef:
- 23% per redditi fino a 28.000 euro;
- 35% per redditi tra 28.001 e 50.000 euro;
- 43% per redditi da 50.001 euro in poi.
Come si calcola l'importo del bonus spettante?
La formula da adottare per calcolare l'importo spettante è abbastanza semplice.
Sui redditi al di sopra dei 28 mila euro ma sotto i 50 mila:
- A = 50.000 - (il proprio reddito lordo annuo)
- B = A diviso per 22.000
- C = 1910 moltiplicato per B
Esempio con reddito di 32.000:
- A = 50.000 - 32.000 = 18.000
- B = 18.000 / 22.000 = 0,82
- C = 1910 x 0,82) = 1562 circa
1562 euro (circa) in tutto, diviso dodici fanno 130 euro (circa) al mese.
Sui redditi al di sopra dei 15 mila euro ma sotto i 28 mila:
- A = 28.000 - (il proprio reddito lordo annuo)
- B = A diviso per 13.000
- C = 1910 + (1190 moltiplicato per B)
Esempio con reddito di 20.000:
- A = 28.000 - 20.000 = 8.000
- B = 8.000 / 13.000 = 0,615
- C = 1910 + (1190 x 2,15) = 2641 circa
Diviso dodici fanno 220 euro (circa) al mese.
Si tratta di una riduzione dell'imposta Irpef dovuta. Quindi il reddito lordo sarà sempre uguale, si pagano semplicemente meno tasse, in modo da far lievitare lo stipendio netto.
Agenzia delle Entrate |
Seguono testi precedenti
2021
L'aumento partirà da gennaio, per un totale annuo pari a 1.200 euro.
2020
L'incremento avverrà a partire da luglio.
Cosa significa? Che nel 2020, chi ne ha diritto, riceve per i primi sei mesi 80 euro (da gennaio a giugno) e per i restanti sei mesi 100 euro (da luglio a dicembre).
Cosa significa? Che nel 2020, chi ne ha diritto, riceve per i primi sei mesi 80 euro (da gennaio a giugno) e per i restanti sei mesi 100 euro (da luglio a dicembre).
2018-2019
Nella Legge di stabilità continua a permanere il cosiddetto "Bonus da 80 euro" in busta paga, destinato ai lavoratori dipendenti con uno stipendio annuo sotto i 24.000 euro e limite massimo: 26.000 (dal 2018, 2019 incluso, soglie aumentate di 600 euro: 24.600 e 26.600).
In realtà la sua collocazione fiscale è differente, infatti non risulta essere proprio un "bonus" ma una "detrazione". Questo permette allo Stato di far figurare tale importo nella pressione fiscale, la quale, di conseguenza, risulterà alleggerita proprio grazie a questo surplus mensile.
Per il lavoratore non cambia un granché. L'unica differenza è che potrebbe variare l'importo, da mese a mese, ma di pochissimo: oscillazione tra 79 e 81 euro, a seconda che sia di 28, 29, 30 o 31 giorni.
Dai 24 mila e seicento ai 26 mila e seicento euro, l'importo decrescerà fino ad annullarsi. Ecco come si calcola: la formula da adottare per calcolare l'importo spettante sui redditi al di sopra dei 24 mila euro è abbastanza semplice.
Se il reddito lordo annuo è di 25.600 euro, allora si calcola così
Nelle ultime Leggi di Stabilità è stata inserita una voce particolarmente importante e attesa da molti cittadini. Riguarda il bonus di 80 euro in busta paga che diversi lavoratori dipendenti hanno ricevuto già da qualche anno, a partire dal maggio 2014.
Questa cifra continuerà ad apparire nello stipendio di coloro che ne hanno diritto, che possono rientrare nel limite dei 24.600 euro annui fissati dal Governo. Qui sotto trovate tutta la spiegazione.
Vediamo un po' i chiarimenti forniti dall'Agenzia delle Entrate attraverso la Circolare 8/E del 28 aprile 2014, riguardante il D.L. sulla "Riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati".
Lo Stato riconosce un credito di 960 euro ai lavoratori dipendenti che possano realizzare un reddito lordo totale annuo sotto i 24 mila euro (aumentato di 600 dal 2018). Il primo anno: partendo dal mese di maggio 2014 e arrivando al mese di dicembre 2014 risultano otto mesi (quindi 640 euro) e se dividiamo per otto otteniamo i famosi 80 euro mensili. Gli anni successivi: con 960 euro totali si divide per dodici.
Nella Legge di stabilità continua a permanere il cosiddetto "Bonus da 80 euro" in busta paga, destinato ai lavoratori dipendenti con uno stipendio annuo sotto i 24.000 euro e limite massimo: 26.000 (dal 2018, 2019 incluso, soglie aumentate di 600 euro: 24.600 e 26.600).
In realtà la sua collocazione fiscale è differente, infatti non risulta essere proprio un "bonus" ma una "detrazione". Questo permette allo Stato di far figurare tale importo nella pressione fiscale, la quale, di conseguenza, risulterà alleggerita proprio grazie a questo surplus mensile.
Per il lavoratore non cambia un granché. L'unica differenza è che potrebbe variare l'importo, da mese a mese, ma di pochissimo: oscillazione tra 79 e 81 euro, a seconda che sia di 28, 29, 30 o 31 giorni.
Dai 24 mila e seicento ai 26 mila e seicento euro, l'importo decrescerà fino ad annullarsi. Ecco come si calcola: la formula da adottare per calcolare l'importo spettante sui redditi al di sopra dei 24 mila euro è abbastanza semplice.
- A = 26.600 - (il proprio reddito lordo annuo)
- B = A diviso per 2.000
- C = 960 moltiplicato per B
Se il reddito lordo annuo è di 25.600 euro, allora si calcola così
- A = 26.600 - 25.600 = 1.000
- B = 1.000 diviso per 2.000 = 0,5
- C = 960 moltiplicato per 0,5 = 480 euro
Seguono alcune informazioni utili
Nelle ultime Leggi di Stabilità è stata inserita una voce particolarmente importante e attesa da molti cittadini. Riguarda il bonus di 80 euro in busta paga che diversi lavoratori dipendenti hanno ricevuto già da qualche anno, a partire dal maggio 2014.
Questa cifra continuerà ad apparire nello stipendio di coloro che ne hanno diritto, che possono rientrare nel limite dei 24.600 euro annui fissati dal Governo. Qui sotto trovate tutta la spiegazione.
Vediamo un po' i chiarimenti forniti dall'Agenzia delle Entrate attraverso la Circolare 8/E del 28 aprile 2014, riguardante il D.L. sulla "Riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati".
Lo Stato riconosce un credito di 960 euro ai lavoratori dipendenti che possano realizzare un reddito lordo totale annuo sotto i 24 mila euro (aumentato di 600 dal 2018). Il primo anno: partendo dal mese di maggio 2014 e arrivando al mese di dicembre 2014 risultano otto mesi (quindi 640 euro) e se dividiamo per otto otteniamo i famosi 80 euro mensili. Gli anni successivi: con 960 euro totali si divide per dodici.
Come vengono erogati gli 80 euro
Per non creare intoppi burocratici e ritardi nel pagamento, tale quota sarà automaticamente erogata al cittadino, senza che debba farne domanda.
Saranno i datori di lavoro ad operare "lo sconto" sulle imposte dovute allo Stato, nel momento in cui fanno i conteggi per la "busta paga". Questo non significa che pagheranno le aziende gli 80 euro, poiché, in fase di pagamento stipendi, è loro compito fare le veci dell'Agenzia delle Entrate, togliendo dallo stipendio lordo la parte da dare allo Stato e all'Inps ed erogando poi il netto al dipendente.
Anno di riferimento per il bonus di 80 euro
I datori di lavoro dovranno basarsi su una previsione del reddito che sarà conseguito durante l'anno. Se una persona lavora da anni presso la stessa impresa è molto probabile che il reddito annuo sarà simile a quello percepito l'anno precedente. Dato verificabile direttamente sull'ultimo CUD.
Il lavoratore è tuttavia tenuto a segnalare al proprio datore di lavoro l'eventuale esistenza di altri redditi percepiti al di fuori dell'attività principale. Sono redditi che concorrono a determinare il totale annuo.
Eventuali importi erogati e non dovuti, saranno recuperati comunque in "busta paga". Questo potrebbe accadere, ad esempio, nel caso in cui il lavoratore, ad un certo punto, guadagni più del previsto, superando così la quota limite per aver diritto al bonus.
Saranno i datori di lavoro ad operare "lo sconto" sulle imposte dovute allo Stato, nel momento in cui fanno i conteggi per la "busta paga". Questo non significa che pagheranno le aziende gli 80 euro, poiché, in fase di pagamento stipendi, è loro compito fare le veci dell'Agenzia delle Entrate, togliendo dallo stipendio lordo la parte da dare allo Stato e all'Inps ed erogando poi il netto al dipendente.
Anno di riferimento per il bonus di 80 euro
I datori di lavoro dovranno basarsi su una previsione del reddito che sarà conseguito durante l'anno. Se una persona lavora da anni presso la stessa impresa è molto probabile che il reddito annuo sarà simile a quello percepito l'anno precedente. Dato verificabile direttamente sull'ultimo CUD.
Il lavoratore è tuttavia tenuto a segnalare al proprio datore di lavoro l'eventuale esistenza di altri redditi percepiti al di fuori dell'attività principale. Sono redditi che concorrono a determinare il totale annuo.
Eventuali importi erogati e non dovuti, saranno recuperati comunque in "busta paga". Questo potrebbe accadere, ad esempio, nel caso in cui il lavoratore, ad un certo punto, guadagni più del previsto, superando così la quota limite per aver diritto al bonus.
Esclusi dal bonus degli 80 euro
- lavoratori autonomi con partita iva
- gli incapienti (ossia chi guadagna meno di 8 mila euro e che quindi non deve pagare le tasse)
- i pensionati
- colf e badanti
Validità del bonus di 80 euro
Attualmente il "Bonus" del Governo Renzi si è ripetuto ogni anno dal 2014 al 2017. Dovrebbe diventare strutturale (fisso) con la legge di stabilità. Tuttavia, si saprà sempre a fine anno se vi saranno apportate modifiche. Dal 2018 aumentata la soglia di reddito massimo (24.600 il primo limite e 26.600 il secondo limite). Confermato anche per il 2019-2020.
Articolo precedente: 80 euro in più in busta.
Articolo precedente: 80 euro in più in busta.
(Emanuel Silci)
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